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lunedì 10 gennaio 2011

Romanzo: Ma gli androidi sognano pecore elettriche? (Philip K.Dick)

Collana: COLLEZIONE VENTESIMA
Genere: FANTASCIENZA,CINEMA
Anno: 2010
Pagine: 272
Prezzo: € 12,90
ISBN: 978-88-347-1607-6
Traduzione: Riccardo Duranti
A cura di Carlo Pagetti









La fonte d'ispirazione del film cult "Blade runner" di Ridley Scott. La fonte integra non corrotta dai tempi e dalle necessità di narrazione del cinema. Qui c'è tutta l'essenza di Dick scrittore e uomo. Un testo che mira all'esplorazione dell'animo umano e, per fare questo, si serve della visione del mondo di creature nate dalle mani dell'uomo, che non possiedono le stesse debolezze e, per questo, rappresentano il sogno dell'essere migliore e privo di imperfezioni. Ma proprio in queste imperfezioni sta tutto l'uomo e in quelle debolezze la sua forza: un agglomerato di virtù e vizi che la natura ha reso grande nella coscienza ma anche nello spirito e che diviene perfezione solo in esso, senza possibilità di miglioramenti. 
Dal linguaggio ardito per il 1968, l'anno in cui Dick l'ha steso, ma assai ingenuo per i nostri tempi - Scott ha sicuramente migliorato e reso più suggestivo il futuro qui descritto - in questo romanzo scorrono ideologie, aspettative e ansie dell'uomo moderno nei confronti del futuro, sempre arido e minaccioso, profezia coerente e plausibile della società attuale che abbiamo costruita.


Un romanzo indispensabile per capire Dick: qui c'è la scintilla del suo genio creativo, lo spunto originale che poi ha ampliato nei suoi scritti - come ribadisce lui stesso in un intervista riportata in questo volume -, la creazione di una coscienza artificiale con conseguenti sentimenti e incapacità degli androidi di considerarsi "cose" e non "esseri". 


Un volume da collezione per gli amanti del genere, un'ottima introduzione all'universo di Dick per coloro volessero seguirlo nella sua sconfinata creatività.



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